L’arte estetica trasformata in arte oggettuale è una delle primarie proprietà in cui è immersa l’arte suggestiva e imprevedibile di Giacoma Lo Coco, giovane artista siciliana dallo stile innovativo e mai banale nelle forme e nel linguaggio.
Con la sua arte intende creare una forma basata su un effetto indipendente dalla sua soggettività, dalla cultura di provenienza, e dunque da un tratto statico e oggettivo. Un’arte realizzata con grande consapevolezza e al fine di realizzare un effetto soggettivo, traendo spunto da quella pittura contemporanea che consente all’artista di “sentire” l’emozionalità della propria arte.
Giacoma Lo Coco vuole appunto questo: rappresentare le sue opere soggettivamente, come l’arte orientale che veniva realizzata in base a una conoscenza tale da provocare un effetto univoco su ogni individuo, combinando gli elementi, i tratti artistici e della natura, in una melodia quali musicale si rende l’arte “sensibile”, specchio profondo del proprio stato interiore.
E come direbbe il mistico indiano Osho, “l’arte soggettiva vuol dire riversare la tua soggettività sulla tela: i tuoi sogni, le tue fantasie. È una proiezione della tua mente. La stessa cosa accade in poesia, nella musica, in tutte le dimensioni della creatività”.
In questo si inserisce il lavoro dell’artista siciliana, un perfetto connubio fra arte soggettiva e oggettiva, che nasce da un’attenta meditazione, come si nota nello stile incessante, colorato, espressivo delle sue opere, che dipingono una realtà in tutte le sue forme, ed ecco l’arte oggettiva, mescolata con l’interpretazione innovativa, fantasiosa e pensierosa dell’artista nella sua soggettività.
Per spiegare con chiarezza la nascita dello stile estetico di Giacoma Lo Coco, giunto alla sua maturità espressiva, possiamo presentare i concetti cardine delle sue opere, come quello di “bellezza” nella sua categoria a sé stante e con propri criteri di valore, la libertà, intesa come espressione degli oggetti artistici, quali la natura, la moda, la femminilità intrapresa nei suoi soggetti come studio delle percezioni sensibili, della conoscenza ottenibile attraverso i sensi, opposta e complementare a quella ottenibile attraverso la mente, traendo spunto dal termine greco “aisthesis”, che infatti, indica le informazioni ricevute attraverso i sensi, o il corpo, e da questo termine l’artista tedesco Baumgarten deriva il neologismo “aesthetica”.
E come riportando tali concetti per l’estetica Giacoma Lo Coco ha voluto delinearsi, dopo decenni di studio, applicazione e professionalità, come cultrice di una raffinata ricerca estetica, che ha suggerito all’intenditore più attento, tramite le sue opere, una riconsiderazione della storia che è sfociata nel superamento e nell’abbandono dei paradigmi ereditati dall’estetica tradizionale.
E come direbbe Martin Heidegger, si potrebbe inserire quest’arte, una soggettiva e l’altra soggettiva, in un’antitesi suggestiva: se la prima si è dedicata a un’analisi delle condizioni di esistenza dell’arte, concentrando le proprie espressioni nella caratterizzazione concettuale, spirituale, sentimentale e introspettiva, la seconda ne ha invece accentuati i presupposti storici, culminando nella attualizzazione di una nuova forma di estetica come percettiva, al pari di una scienza della percezione, contrapposta alla visione esclusiva dei valori che sottendono l’arte neo-estetica, che oggi il lavoro di Giacoma Lo Coco rappresenta appieno come nuova frontiera della pittura.
Dott. Alessandro Scorsone